lunedì 27 giugno 2011

2044 MELONI NELLO SPAZIO

2044: MELONI NELLO SPAZIO

TRAMA DELLA ELECTRO-OPERA

Anno 2044: L’ex Italia è frazionata in più di 1000 microstati tra i quali c’è la Repubblica di Trieste (RTS). Nella RTS peggiora di giorno in giorno la situazione: mancanza di verde, inquinamento, chiusura degli ospedali da tempo privatizzati, Triestina in terza categoria dilettanti, merda de can e de cocal [1] ovunque.

Il Consiglio della Repubblica di Trieste (Ex Consiglio Comunale) in collaborazione con l’Area di Ricerca Science Park, vara un ambizioso progetto: mandare due esploratori triestini nello spazio per cercare qualche pianeta di qualche altra galassia, da colonizzare.

Vengono scelti Mike e Jak[2], due giovani amici ingegneri spaziali disoccupati, ma estremamente geniali che hanno progettato una navicella spaziale in grado di viaggiare ad una velocità circa 19-18[3] volte superiore a quella della luce, grazie all’impiego di uno speciale propellente da loro inventato il cui ingrediente principale è la… jota [4].

Per mezzo dell’autotassazione i cittadini della RTS sostengono le spese per la costruzione della navicella (Unione1)[5] che viene assemblata negli ex-cantieri della Wartsila. Lo spazioporto viene ricavato nella zona del dismesso tempio di Monte Grisa.

All’alba del 20 aprile 2044, a bordo della Unione1, con una sufficiente scorta di sardoni in savòr [6] e spritz [7], Mike e Jak iniziano la loro avventura intergalattica, all’insegna del motto “Se pol !!”[8]

La loro odissea nella spazio durerà 60 giorni. Ovunque troveranno pianeti già colonizzati da ogni sorta di genti provenienti dalla Terra. Purtroppo, la RTS si è mossa con troppo ritardo. Durante il viaggio, Mike e Jak incapperanno anche in alcuni pericoli: lo scontro con le Sepe[9] Volanti, la pioggia delle scovazze[10] vaganti (sacchi di immondizia lanciati in orbita dai napoletani 30 anni prima per risolvere il problema rifiuti che aveva compromesso la vivibilità nella Repubblica Partenopea) il duello spaziale (sfociato poi in un pacifico accordo), con una navicella di furlani [11] per contendersi la priorità di sbarco su di un piccolo pianeta che Mike, Jak ed i Furlani scopriranno poi, essere già proprietà dell’ATER[12].

Il viaggio però non si rivelerà inutile. Mike e Jak incontreranno il Sommo Saggio Stellare che proporrà una grande soluzione: smettere di cercare inutilmente altrove e tornare alla RTS per “tirarse su le manighe e darghe una bela netada[13]. Mike e Jak, portatori di questa preziosa conoscenza, rientreranno nel loro “Pianeta Rosso-Alabardato” [14] rivelando il prezioso consiglio dato dal Sommo Saggio a tutta la popolazione assiepata in Piazza Unità. E’ il pomeriggio del 20 giugno 2044. Dopo 60 giorni di permanenza nello spazio, Mike e Jak possono finalmente godere di un bel tuffo ristoratore nella Riserva Marina[15] del canal del ponterosso[16] in quanto unica zona di mare decontaminata a seguito dell’istallazione del Grande Filtro[17], avvenuta qualche anno prima.



[1] Merda de can e de cocal = escrementi di cane e di gabbiano.

[2] Mike e Jak = non casuale, ma voluto riferimento riferimento a Mikeze e Jakeze. Il Palazzo Comunale è opera in stile eclettico dell'arch. Bruni, che vi lavorò a partire dal 1872. Il palazzo ha una elaborata struttura data dall'unione di due ali laterali e di un corpo centrale, decorato ed ornato dalla Torre dell'Orologio, sovrastata da due personaggi che fanno parte del folklore di Trieste: "Mikeze" e "Jakeze", statue in bronzo che, con il loro movimento, fungono da batacchio alla campana della torre. Nel 1869 il Podestà Massimiliano Angeli e il Consiglio decisero la sistemazione del nuovo Palazzo Comunale nel luogo oggi occupato dal Municipio. Allora su quel fronte c'erano sette edifici: quattro case private, Il Comune procedette all'acquisto delle case private e iniziò il restauro del Palazzo del Magistrato ma non lo terminò mai perchè alla fine fu inglobato dall'ala del Municipio. Furono banditi due concorsi per il progetto del Municipio a cui parteciparono solo artisti triestini, alla fine venne scelto il progetto "Tergeste" dell'architetto Giuseppe Bruni. La vicenda finalmente si concluse e nel 1875 venne posto sopra il seggio del Podestà il dipinto allegorico dedicato alla prosperità commerciale di Trieste opera di Cesare dell'Acqua. Nel 1876 vennero poste sulla torre dell'orologio le due figure in bronzo che la gente continuò a chiamare Mikeze e Jakeze come quelle dell'antica torre dell'orologio.

[3] Numeri non casuali, ma precisamente riferiti al 1918 e al 1919, L'Unione Sportiva Triestina vanta infatti una doppia data di nascita: 18 dicembre 1918, giorno in cui viene presa la decisione di unire le due squadre della Trieste e del Ponziana, fondendo così due anime calcistiche in un solo corpo chiamandolo Unione. 2 febbraio 1919, data dell'assemblea ufficiale della nuova società che decide di chiamarsi Unione Sportiva Triestina.

[4] Minestra di fagioli, crauti acidi e patate.

[5] Riferimento alla Unione Sportiva Triestina (la squadra di calcio della Triestina è soprannominata anche “Unione” –

vedi nota 5).

[6] sardoni in savòr = alici marinati nell'aceto.

[7] Lo spritz è una bevanda alcolica a base di vino e acqua.

[8] Si può (fare) !! – contrariamente all’inveterato “No se pol” (non si può..).

[9] Seppie.

[10] Immondizia.

[11]abitanti del Friuli (e non della Venezia-Giulia)…. Avvertenza: Da non chiamare “friulani” i triestini perchè potrebbero offendersi… Il pregiudizio”storico” tra friulani e triestini è fonte di infinite reciproche recriminazioni, fondate e infondate.

[12] Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale.

[13] “rimboccarsi le maniche e dare una bella ripulita”.

[14] Lo stemma della Città di Trieste è costituito da uno scudo francese antico di color rosso con un'alabarda argento (la cosiddetta alabarda, o lancia, di San Sergio) il tutto timbrato da una corona muraria da città.

[15] PURA INVENZIONE. Non esiste la Riserva Marina in questione, né tantomeno esisterà.

[16] Il Canal Grande di Trieste è un canale navigabile che si trova nel cuore del Borgo Teresiano, in pieno centro città, a metà strada circa tra la stazione ferroviaria e Piazza Unità d'Italia, con imboccatura dal Bacino di San Giorgio del Porto Vecchio. Il Canal Grande è soprannominato “canale del ponterosso” per la presenza del Ponte Rosso, a metà canale. Costruito in legno nel 1756, appena ultimata la costruzione del canale, era allora l'unico ponte esistente, in quanto gli altri ponti vennero costruiti in epoca successiva.

[17] PURA FANTASCIENZA !!

martedì 1 febbraio 2011


Sandro Glavina ROCK OPERA "SPARTITI SEGRETI DI RICCARDO VINCENZO DORACCI".

Trama dell'opera

Nel mercatino dell’antiquariato di San Miniato (PI), Sandro Glavina acquista un ottocentesco lume a petrolio da tavolo. Usato come sopramobile nella casa empolese, un giorno il lume viene urtato e cade a terra rompendosi. Con sorpresa si scopre che il lume all’interno della sua base, cela un piccolissimo taccuino di una ottantina di pagine. Si tratta di un taccuino con fitte annotazioni, molte delle quali quasi illeggibili, ed alcune pagine riportano anche appunti di notazioni musicali. In una pagina c’è anche uno sbiadito ritratto… Il taccuino è quello appartenuto a Riccardo Vincenzo Doracci, naturalista, studioso di filosofia e cultore di musica rinascimentale, barocca e del romanticismo del suo tempo, ricercatore inoltre di musiche di varie culture ed etnie incontrate durante i suoi viaggi in Sudamerica ed in Oriente, indi compositore per hobby. Doracci, nato a Firenze nel 1805, morto presumibilmente nel 1885 (da quanto si evince dalle sue ultime annotazioni) a Londra. Scorrendo le pagine del taccuino si intuisce che lo stesso è più che altro una agendina nella quale sono fissati alcuni pensieri ed appunti essenziali del Doracci che si riserva di sviluppare i suoi scritti su altri documenti. Dai suoi appunti ed alcune sue frasi si evince però che Doracci nel 1870 viene travolto da una carrozza a cavalli a Londra, rendendolo storpio. Doracci pur identificando la carrozza, e la presunta appartenenza, si vede negare dalle autorità giudiziarie londinesi l’esistenza della stessa. “La carrozza non è mai esistita, sono fantasie del Doracci che si è ferito chissà come, forse in una rissa”. L’amarezza, lo sconforto, la sofferenza fisica lo accompagnano negli ultimi anni della sua vita che da un lato è stata proficua per le ricerche antropologiche e musicali compiute, ma che nella sfera affettiva ha riservato molto dolore al Doracci poichè ha perduto la moglie ancora giovane e la figlioletta in tenera età. Da quelle scarne notazioni musicali ritrovate nel taccuino del Doracci, probabilmente prime bozze delle sue ideazioni compositive contaminate dalle molte culture, nasce questa Opera Rock Sinfonica “Spartiti Segreti” di S. Glavina e L’U&L’O.

sabato 8 marzo 2008

MUSICA DI SANDRO GLAVINA

PER ASCOLTARE LA PRODUZIONE MUSICALE
http://www.magix.info/uk/member/profile/sandro-glavina/media/

www.antoniofiorillomusic.com
www.sandro-glavina.magix.net

L'UOMO E L'OMBRA (progressive)
http://www.reverbnation.com/luomoelombra

SANDRO GLAVINA SU FACEBOOK:
Profilo Facebook di Sandro Glavina


IL BLOG DI triestejazzproject
http://triestejazzproject.blogspot.com/

IL SITO DI EVENTI JAZZ WEBZINE
www.eventijazz.jimdo.com


IL SITO "BIONATURALE" DEL MIO AMICO ASIO
http://bionaturale.jimdo.com/




domenica 29 luglio 2007

Altre poesie

ALLA RICERCA DI UNA RAGIONE PER VIVERE
Il mare dentro agli occhi
tinti di blu l'ho visto
ma ho visto dentro anche le onde
di tempesta e un orizzonte
vano
che lei, lontano, assorta
cercava di scoprire
così da definire il senso
della propria vita.

DESIDERIO DI PACE
Come il ghiaccio
che ricopre la terra
congelando solchi e zolle
ed ogni seme
vorrei che i miei pensieri
e il desiderio che in me
sì preme
subitanei potessero fermare
orrori ed ogni guerra.

ANZIANI FRAGILI
Fragilità incombe sopra ogni vecchio
se nello specchio vede solamente
l'apparir di un guscio ruvido e cadente.
Ma se cercando nella propria mente
sono i pensieri ancora vivi a farsi spazio
allora è quercia la ragion
che guida e non si ferma
anche se il guscio è instabile, dolente.

LA FORZA DELLA MUSICA
Jazz, rap, rock,
funky, pop.
Musica pentatonica,
contemporanea, dodecafonica.
Che sia una melodia
oppur cacofonia
ogni via conduce
all'arte del suono
che come un tuono
nell'aria vibra
e si diffonde
propagando le sue onde
che manifestano, pulsando,
la forte fibra della vita.

PERCEZIONE DELLE FORME
Di giorno tutto conduce
al senso delle cose.
Definiti profili, visibili colori,
definite pose.
Ma è nella notte
che misteriose diventano le forme
così da percepirle appena,
quando già tutto dorme,
alla fioca luce dei lampioni.

ROCK OPERA (made by Sandro Glavina) "SPARTITI SEGRETI DI RICCARDO VINCENZO DORACCI - 2011 - L'opera è pubblicata in www.sandro-glavina.magix.net
TRAMA DELL'OPERA:

Nel mercatino dell’antiquariato di San Miniato (PI), Sandro Glavina acquista un ottocentesco lume a petrolio da tavolo. Usato come sopramobile nella casa empolese, un giorno il lume viene urtato e cade a terra rompendosi. Con sorpresa si scopre che il lume all’interno della sua base, cela un piccolissimo taccuino di una ottantina di pagine. Si tratta di un taccuino con fitte annotazioni, molte delle quali quasi illeggibili, ed alcune pagine riportano anche appunti di notazioni musicali. In una pagina c’è anche uno sbiadito ritratto… Il taccuino è quello appartenuto a Riccardo Vincenzo Doracci, naturalista, studioso di filosofia e cultore di musica rinascimentale, barocca e del romanticismo del suo tempo, ricercatore inoltre di musiche di varie culture ed etnie incontrate durante i suoi viaggi in Sudamerica ed in Oriente, indi compositore per hobby. Doracci, nato a Firenze nel 1805, morto presumibilmente nel 1885 (da quanto si evince dalle sue ultime annotazioni) a Londra. Scorrendo le pagine del taccuino si intuisce che lo stesso è più che altro una agendina nella quale sono fissati alcuni pensieri ed appunti essenziali del Doracci che si riserva di sviluppare i suoi scritti su altri documenti. Dai suoi appunti ed alcune sue frasi si evince però che Doracci nel 1870 viene travolto da una carrozza a cavalli a Londra, rendendolo storpio. Doracci pur identificando la carrozza, e la presunta appartenenza, si vede negare dalle autorità giudiziarie londinesi l’esistenza della stessa. “La carrozza non è mai esistita, sono fantasie del Doracci che si è ferito chissà come, forse in una rissa”. L’amarezza, lo sconforto, la sofferenza fisica lo accompagnano negli ultimi anni della sua vita che da un lato è stata proficua per le ricerche antropologiche e musicali compiute, ma che nella sfera affettiva ha riservato molto dolore al Doracci poichè ha perduto la moglie ancora giovane e la figlioletta in tenera età. Da quelle scarne notazioni musicali ritrovate nel taccuino del Doracci, probabilmente prime bozze delle sue ideazioni compositive contaminate dalle molte culture, nasce questa Opera Rock Sinfonica “Spartiti Segreti” di S. Glavina e L’U&L’O.

sabato 28 luglio 2007

Poesia: Anziani nella piazza - tratta da "Il senso del sociale" di S.G.

L'ombra che il campanile
proietta sulla piazza
ristora i vecchi
seduti in fronte alla chiesa.
Perchè quel prete che cammina
frettolosamente
e con la testa china
non si ferma ad ascoltare
ciò che i vecchi avrebbero da dire?
Pan bagnato sull'asfalto
gettano i vecchi ai piccioni
e i battiti d'ala e il gorgogliare
scandiscono il tempo
delle giornate avare del verbo

lunedì 25 giugno 2007

l'arte è vita, espressione del pensiero, gioia, creatività, testimonianza delle presenze umane. L'arte è strumento per comunicare, per diffondere le culture dei popoli, per innalzare altissimo un messaggio di pace sopra un mondo che ancora vuole vivere...